Pondicherry è il luogo ideale se non siete mai stati in India e volete un impatto più “morbido” con questo paese, o se siete al termine del viaggio e volete un pò ritemprarvi e lasciar decantare il traffico, gli odori e i rumori delle sue immense e caotiche città (Calcutta, Mumbay, Varanasi etc).
Questa città, dove furono girate parte delle suggestive riprese del film campione di incassi Vita di Pi, è capoluogo di uno dei 36 distretti in cui si suddivide l’intricatissimo mosaico indiano, ed è l’ideale per chi vuole avere un assaggio della strepitosa, sorprendente varietà culturale che questo continente può offrire, senza tuttavia esserne travolto. Scopriamola insieme!
Informazioni pratiche relative a Pondicherry
Moneta: rupia indiana (1€ corrisponde a 75 rupie indiane circa)
Formalità burocratiche: necessari passaporto e visto, ottenibile unicamente presso le autorità consolari presenti in Italia
Aereoporto più vicino: Chennai (170 km circa)
Capitale: New Delhi
Fuso orario: +3.30 ore rispetto all’Italia, 4.30 quando vige l’ora legale
Lingua: inglese e hindi, a cui si affiancano molti dialetti locali
Telefonia: consigliabile acquistare una scheda telefonica in loco. Qualità del segnale discreta
Vaccinazioni: non obbligatorie
Elettricità: 230 V
Geografia e clima
Pondicherry (o Puducherry, nella lingua locale) è un’adorabile città di circa 220000 abitanti, abbastanza piccola secondo gli standard indiani, che si distende dolcemente, quasi con sonnolenza, lungo la costa sud orientale del golfo del Bengala. Per via della sua posizione strategica fu, come vedremo, lungamente contesa tra le grandi potenze occidentali (Francia e Inghilterra prevalentemente, ma anche Danimarca e Olanda) che volevano aggiudicarsene il controllo. Con un litorale lunghissimo, che si snoda attraverso decine di km di costa, è il luogo perfetto per una vacanza all’insegna dello sport, del divertimento e della scoperta delle millenarie tradizioni della cultura Tamil.
La costa meridionale dell’India è caratterizzata da un clima caldo tutto l’anno, che tuttavia non raggiunge, fortunatamente, gli eccessi delle zone interne. Le minime non scendono mai sotto i 20 gradi e le massime, nel periodo estivo, non superano, in genere, i 37.
Il periodo migliore per recarvisi è costituito dai mesi invernali (gennaio- febbraio) quando c’è il sole, le temperature dell’acqua sono gradevoli (27 gradi circa) e il cosiddetto “monsone di ritorno”, che scarica, nei mesi invernali, quantità infinite di acqua, è solo un lontano ricordo.
Un pò di storia
Le fonti scritte i ritrovamenti archeologici, costituiti principalmente da monete, tessuti e vasellame raffinatissimo, visibile nel Pondicherry Museum, ci dimostrano che questa zona era frequentata fin dai tempi dei Romani, che, nel I secolo d. C, giunsero fin qui dalla lontana Europa, per commerciare e scambiare beni di lusso con gli abitanti del luogo.
Nei secoli successivi, Pondy (come viene affettuosamente chiamata) e la regione in cui si trova, fu dominata da diverse dinastie, che si avvicendarono convulsamente nel corso di furiose lotte per il potere.
Il punto di svolta, tuttavia, si ebbe a partire dalla fine del XV secolo con l’arrivo degli europei. Dapprima i portoghesi, che costruirono una fitta rete di città costiere per consolidare il proprio impero commerciale, poi i danesi, quindi gli olandesi e infine, dal 1674 fino al 1954, i francesi. Tutto questo susseguirsi di popoli e culture lasciò un’impronta indelebile sulla città, che, a partire dalla fine del XVII secolo, divenne, da piccolo villaggio di pescatori, un fiorente porto, nonostante le aspre lotte con gli inglesi e i potentati locali, ma è l’influenza francese (accanto naturalmente all’anima Tamil, con cui convive pacificamente), avvertibile nella cucina, nella struttura urbanistica caratterizzata da un ordinato reticolato stradale, nell’architettura, nella mentalità e financo nell’accento della gente, a fare di Pondy un unicum nel subcontinente indiano! Girovagando per le sue strade acciottolate, vi sembrerà di tornare indietro nel tempo. Cosa è questa se non la magia indiana?
Cosa vedere e fare
Pondicherry, pur essendo di dimensioni relativamente ridotte, offre davvero tanto al turista! Dai templi indù agli ashram dove lo yoga la fa da padrona, dai mercati brulicanti di vita alle spiagge tranquille orlate di palme, dai locali di tendenza sull’oceano ai lussureggianti giardini botanici, è facile girovagare per questa città e rimanere stregati dal suo mix affascinante di culture! Ecco un paio di suggerimenti, giusto per farvi venire l’acquolina in bocca!
- Visitare Auroraville. Auroraville, fondata da Mirra Alfassa, nota semplicemente come “The mother” (la mamma) nel 1968. E’ una sorta di comunità, al cui interno vivono circa 2000 persone, il cui scopo è far sì che tutti, al di là del credo religioso, della nazionalità, della visione politica, lavorino insieme per la costruzione di un mondo migliore e
dell’unità del genere umano. Secondo lo statuto, chi vive lì “è un servitore della divina consapevolezza”, che “non appartiene a nessuno ma all’umanità intera, vista come luogo di costante progresso e di costruzione di un ponte tra passato e futuro”. La solenne cerimonia di apertura nel febbraio del 1968 (siamo in piena guerra del Vietnam!!), durante la quale la terra proveniente da 124 paesi venne messa all’interno di una gigantesca urna a forma di fiore di loto e mischiata per simboleggiare l’armonia e l’unità universale, la dice lunga su quanto particolare e suggestivo questo luogo, posto in un terreno bucolico a 8 km dalla città. In questa “città ideale”, un’imagine di John Lennon in salsa indiana, il visitatore può documentarsi nel fornitissimo visitor centre (che comprende negozi, caffetteria, libreria etc) e, se vuole, diventare parte attiva di questo esperimento sociale, prendendo parte a una delle numerose attività che vengono lì portate avanti (dai workshop ai progetti di ricerca e sviluppo, ai corsi di yoga). Iniziare la giornata in questo luogo di meditazione (aperto dalle 9.30 alle 17.30) e di pace è il modo migliore per entrare, in un’ottica internazionale, nell’affascinante spiritualità indiana, e per iniziare a spiare questo immenso paese dal buco della serratura. Fa, per così dire, il palio con l’ashram (luogo di meditazione) di Sri Aurobindo, poeta e mistico vissuto all’inizio del 900, e costituisce tappa obbligata per chi giugne in India non da turista, ma da viaggiatore curioso e rispettoso.
Per informazioni e preventivi relativi a Pondicherry e non solo, contattaci.