Una volta conosciuta come la “Perla dell’Asia”, Phnom Penh, capitale e città più grande della Cambogia, ha oggi un fascino molto speciale. Una città vivace, che combina in modo armonico tradizioni asiatiche secolari, elementi francesi dell’era coloniale e moderne influenze occidentali. Phnom Penh, con i suoi capolavori architettonici di secoli lontani e gli edifici coloniali, consente ai visitatori di viaggiare indietro nel tempo attraverso la storia movimentata della Cambogia.
Cosa vedere a Phnom Penh | Il Palazzo Reale di Phnom Penh
Il Palazzo Reale, tuttora residenza reale ufficiale, è uno dei luoghi più importanti di Phnom Penh, ed è situato in una posizione centrale. Nel sito, oltre al palazzo, ci sono altri edifici e monumenti molto importanti, come la Pagoda d’Argento e il Tempio del Buddha di Smeraldo, oltre a molte sale espositive.
La costruzione del Palazzo Reale cominciò dopo che il re Norodom trasferì la capitale a Phnom Penh, nel 1865. I palazzi, ideati da architetti cambogiani, furono costruiti dal protettorato francese l’anno successivo, quando la città fu ufficialmente inaugurata come capitale del regno. Gli edifici del sito sopravvissero ai traumi del XX secolo; grazie a numerosi lavori di restauro si possono oggi ammirare in tutto il loro splendore.
Negli anni successivi alla costruzione del palazzo, furono aggiunti nuovi edifici, e alcuni furono distrutti per rimodernarlo. Le iconiche mura gialle che racchiudono il sito risalgono al 1873, mentre il Padiglione di Napoleone fu donato al regno dai francesi nel 1876.
Il re Sisowath fece varie modifiche durante il suo regno, durato dal 1904 al 1927, aggiungendo la Sala Phochani. Fece inoltre sostituire e ingrandire il Padiglione Chanchhaya e la Sala del Trono.
Negli anni ’30, il re Monivong demolì e sostituì l’ex residenza reale con il Palazzo Khemarin, che è oggi la sede ufficiale della monarchia, e aggiunse la Cappella Reale. Sotto il re Sihanouk, negli anni ’50, fu aggiunta Villa Kantha Bopha, adibita all’accoglienza degli ospiti, e la Damnak Chan, per ospitare l’Alto Consiglio del Trono.
Cosa vedere a Phnom Penh | Il Museo Nazionale
Il Museo Nazionale della Cambogia, un imponente edificio in arenaria rosso ruggine, si trova accanto al parco del Palazzo Reale. Inaugurato nel 1920, è il più grande museo della Cambogia di storia e archeologia. La struttura originaria del museo fu ampliata nel 1924, con l’aggiunta di due ali alla facciata est, che lo resero ancora più imponente.
Il museo, rimasto abbandonato durante il regime dei Khmer rossi, dal 1975 al 1979, dopo l’evacuazione della città; include oggi vaste collezioni di oggetti artistici, reperti archeologici e statue dell’epoca di Angkor Wat e successive. Gli oggetti esposti possono essere suddivisi approssimativamente in quattro aree: bronzo e metallo, pietra, legno e ceramica. Il museo svolge anche un ruolo fondamentale per la diffusione e la conservazione delle tradizioni storiche, culturali e religiose della Cambogia.
Cosa vedere a Phnom Penh | Wat Ounalom
Il tempio Wat Ounalom si trova circa 300 metri a nord del Museo Nazionale e a 600 metri dal Palazzo Reale. Il complesso religioso, risalente al 1443, è considerato il tempio più importante di Phnom Penh e centro del buddismo cambogiano. Il tempio è composto da 44 strutture e ospita il capo della fratellanza buddista della Cambogia, così come molti altri monaci.
Per molto tempo, il Wat Ounalom è stato anche la sede della biblioteca dell’istituto buddista, con più di 30.000 titoli. Purtroppo la biblioteca fu distrutta dai Khmer rossi che danneggiarono anche la pagoda, ampiamente restaurata in seguito.
Cosa vedere a Phnom Penh | Wat Phnom
Il Wat Phnom, essendo situato su una collina artificiale alta 27 metri, nel centro di Phnom Penh, circa 800 metri a nord del mercato centrale, è l’edificio religioso più alto della città. L’intero complesso del tempio è situato all’interno di un parco circolare ben curato e merita una visita anche perché offre una piacevole pausa al caldo di Phnom Penh.
Secondo la leggenda, il nome dell’odierna capitale deriva dall’unione del cognome della ricca vedova Daun Chi Penh, che fece costruire la collina e costruire il complesso del tempio nel 1372, dopo aver trovato cinque immagini di Buddha sulla riva dell’adiacente fiume Tonle Sap, alla parola “Phnom” che significa “collina”.
Cosa vedere a Phnom Penh | Preah Sisowath Quay
La via Preah Sisowath Quay, che si estende per circa 3 chilometri sulla riva occidentale del fiume Tonle Sap, è una tappa obbligata per ogni visitatore della città.
Funge da collegamento di varie attrazioni della città, tra cui il Palazzo Reale, la Pagoda d’argento, il Museo Nazionale, il Wat Ounalom, il Wat Phnom e molte altre, e ci sono boutique, ristoranti con cucine da tutto il mondo, caffè, pub, gallerie d’arte e negozi.
Cosa vedere a Phnom Penh | I mercati
Il Mercato Centrale, noto localmente come Phsar Thmei , è stato progettato e realizzato da architetti francesi tra il 1935 e il 1937. La struttura è un’interpretazione Art Déco di un mercato tradizione, con una cupola centrale che ne costituisce il fulcro. La ristrutturazione e l’ammodernamento della struttura effettuato tra il 2009 e il 2011, con un grosso investimento anche per la costruzione di nuove aree coperte, ha mantenuto lo stile di base originale.
Nel mercato le merci in vendita sono molteplici, dai prodotti di abbigliamento agli accessori, dagli articoli per la casa all’artigianato locale, e dai souvenir all’elettronica, senza dimenticare le numerose bancarelle di cibo.
Il mercato russo, chiamato Phsar Toul Tom Poung, anch’esso situato nella parte centrale della capitale della Cambogia, deve il suo nome alla popolarità del mercato tra gli emigranti russi negli anni ’80. La gamma di merci in vendita è addirittura più ampia e diversificata di quella del Mercato Centrale. C’è anche una vasta sezione dedicata al cibo e allo street food.
Si consiglia la visita al Mercato Russo la mattina presto o nel tardo pomeriggio, per evitare le ore più calde della giornata. Per avere una panoramica completa del mercato ci vuole circa un’ora. In zona ci sono anche un paio di caffetterie per un momento di relax dopo la visita.
Cosa vedere a Phnom Penh | I luoghi della storia
Il Museo del genocidio di Tuol Sleng, un’ex scuola superiore nel centro di Phnom Penh, deve la sua triste notorietà al fatto di essere diventata un campo per prigionieri politici durante il regime dei Khmer rossi, con il nome di Security Prison 21 (S-21). La visita a questo museo è un’esperienza piuttosto “forte”, essendo la maggior parte del sito rimasta nelle condizioni di quando fu scoperto dai soldati vietnamiti nel 1979, durante la liberazione di Phnom Penh.
I prigionieri erano rinchiusi in condizioni disumane, anche dal punto di vista igienico. Qui si sono svolte azioni catalogabili come crimini contro l’umanità, tra cui torture e omicidi. Migliaia di documenti mostrano confessioni estorte ai prigionieri, biografie e foto dei detenuti. Tuol Sleng ha ottenuto lo status di patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 2009.
Il Choeung Ek Killing Fields si trova circa 40 minuti a sud di Phnom Penh. Anche questo sito, il più tristemente famoso dei killing fields della Cambogia, rappresenta una visita scioccante, per le atrocità e gli omicidi di massa che vi furono compiute dai Khmer rossi tra il 1975 e il 1979. Circa 17.000 persone furono uccise in questo luogo. Il sito è una specie di museo della memoria, per far conoscere, e non dimenticare, una fase tragica di questo paese. Il tour audio guida i visitatori anche con storie di sopravvissuti, di guardie e di carnefici.
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