Circuito dell’Annapurna
Emozioni ad alta quota in Nepal
Il gusto del viaggio, l’attraversamento di un passo ad alta quota e le affascinanti escursioni in giornata verso monasteri e laghi di montagna fanno del circuito dell’Annapurna un classico himalayano. Consultate le proposte di viaggio e prenotate!
Occorrono circa due/tre settimane per completare il circuito dell’Annapurna, che per quanto riguarda i paesaggi e gli aspetti culturali è da sempre considerato il trekking più interessante del Nepal e uno dei più classici del mondo. Il percorso si snoda nella Valle di Marsyangdi e si spinge a nord della catena himalayana principale, valicando un passo a 5416 metri per poi scendere nel paesaggio desertico dal caratteristico aspetto tibetano, dell’alta Valle del Kali Gandaki. Il percorso attraversa i pittoreschi villaggi dei gerung, dei manangi e dei thakali, e offre panorami spettacolari sulle numerose vette dell’Annapurna che superano i 7000 metri.
Il circuito dell’Annapurna viene di solito percorso in senso antiorario a causa della ripida salita che, in caso contrario, si dovrebbe affrontare sul versante occidentale per raggiungere il passo del Thorung La (5416 metri). Il passo è spesso chiuso a causa della neve tra la metà di dicembre e la metà di marzo; il cattivo tempo tuttavia può arrivare in qualsiasi stagione.
Tappa numero 1
Se arrivate a Besi Sahar da Kathmandu o Pokhara intorno all’ora di pranzo potrete ancora prendere un autobus o camminare e raggiungere Bhulbule o Ngadi in giornata. L’avvicinamento a Bhulbule (840 metri) offre dei bei panorami dell’Himalchuli e del Ngadi Chuli. A Bhulbule si entra nell’area protetta dell’Annapurna ed è necessario registrarsi presso il posto di controllo dell’ACAP.
Tappa numero 2
Il sentiero lascia la strada Bhulbule e risale la sponda orientale del Marsyangdi Khola, proseguendo per Ngadi prima di arrivare a Bahundanda, “la collina dei bramini”, su un crinale. Da Bahundanda il sentiero scende fino a Lili Bhir e prosegue per un tratto esposto fino a Kanigaon e Ghermu. Le alte cascate al di là del fiume sono davvero molto belle.
Tappa numero 3
Il sentiero scende a Syange (1080 metri) e passa sulla sponda occidentale della valle tramite un ponte sospeso. Il tracciato sale ripido e attraverso una parete rocciosa fino al villaggio in pietra Jagat, strategicamente abbarbicato su un versante della valle, dal momento che in passato era il posto di dogana del commercio di sale tibetano. Questo sentiero scende per poi risalire attraverso un bosco e raggiungere Chamje (1410 metri).
Il tracciato roccioso attraversa un’altra volta la valle per poi risalire rapidamente fino a Tal (il primo villaggio del distretto di Manang a quota 1700 metri), un tempo letto di un lago. In questa zona la valle è stata inondata dai detriti di antiche frane e il fiume disegna i suoi meandri attraverso una terra fertile e pianeggiante prima di scomparire sotto alcuni enormi massi.
Tappa numero 4
Il quarto giorno è impegnativo. Il sentiero attraversa il fondovalle, poi risale su una gradinata di pietra e ridiscende ancora una volta attraverso il corso del Marsyangdi. Il trekking prosegue superando Khotro e Karte fino a Dharapani (1960 metri), al cui ingresso si trova uno stupa tibetano, testimonianza dell’influenza tibetana nei villaggi a nord di quest’area. Bagarchhap è un buon posto per fermarsi a mangiare. Dalla vicina località di Danaque il sentiero sale e raggiunge, 500 metri più in alto, il villaggio di Timang per poi proseguire attraverso una foresta di conifere, superando il villaggio tradizionale di Thanchowk fino a Koto (2640 metri). La vicina Chame (2710 metri) è il capoluogo del distretto di Manang e ospita bar, negozi di attrezzature da trekking, una postazione sanitaria e una banca. All’ingresso del villaggio troverete un grande muro presso il quale sono collocate molte ruote di preghiera. Dovrete passare alla sinistra del muro, come fanno i buddisti, ricordatevelo!
Tappa numero 5
Il sentiero passa nel folto di una foresta di una valle stretta e ritorna su sulla sponda meridionale del Marsyangdi Khola, a quota 3080 metri. Tra i panorami che si ammirano nel corso della giornata figura anche l’impressionante parete rocciosa del Pagunda Danda, grandiosa testimonianza della potenza dell’erosione glaciale. Il percorso prosegue in salita verso il popolare punto di ristoro di Dhukur Pokhari, prima di arrivare a Pisang.
Tappa numero 6
Si cammina nell’area più arida del distretto di Manang, completamente tagliata fuori dagli effetti del monsone della catena dell’Annapurna. Gli abitanti della zona si dedicano all’allevamento degli Yak e all’agricoltura per una parte dell’anno e continuano a godere di particolari diritti commerciali ottenuti nel 1784. Oggi si avvalgono di questi diritti per intraprendere viaggi commerciali a Bangkok e Hong Kong, dove acquistano apparecchiature elettroniche e altri articoli da rivendere in Nepal.
Da Pisang partono due sentieri, a nord e a sud del Marsyangdi Khola, che si incontrano nuovamente a Mungji. Il percorso meridionale presenta un minor numero di tratti in salita di quello settentrionale, Ma quest’ultimo offre scorci infinitamente più belli e favorisce l’acclimatamento.
Da Mungji (3500 metri) il sentiero prosegue oltre il pittoresco villaggio di Bragha fino alla vicina Manang (3540 metri).
Tappa numero 7
È molto importante passare una giornata di acclimatamento a Manang prima di spingersi fino alla altitudine del Passo di Thorung La (5416 metri). Nei dintorni si possono percorrere itinerari molto belli di un giorno, che si snodano attraverso scenari mozzafiato, ed è buona norma salire leggermente di quota durante il giorno per poi scendere a dormire a Manang. La vista sul ghiacciaio del Gangapurna è spettacolare, sia dal punto di vista panoramico (al di sopra del lago), sia dal Gompa di Praken. Tra le camminate di un giorno un pò più impegnative vi segnaliamo quella che porta alla grotta di Milarepa, a 4600 metri.
Manang è un importante centro che ruota attorno al commercio; qui si possono acquistare batterie, creme solari, barrette energetiche e qualsiasi altra cosa che possa servire a un escursionista.
Tappa numero 8
Da Manang si devono affrontare quasi 2000 metri di dislivello per raggiungere il Thorung La. Il tracciato si arrampica attraverso Tengi e Gunsang, lasciando la Valle del Marsyangdi e proseguendo lungo la Valle del Jarsang Khola. La vegetazione diventa sempre più rada e in breve si raggiungono Yak Kharkha e Letdar (4230 metri). Qui è importante passare la notte per favorire l’acclimatamento.
Tappa numero 9
Qui attraverserete il fiume a 4310 metri e prenderete a salire verso il paesaggio di Thorung Phedi (4540 metri). Giunti a questa località potrete scoprire di soffrire di mal di montagna. Nel caso dovrete scendere a quote inferiori: anche tornare fino a Letdar può essere sufficiente.
Tappa numero 10
Phedi significa “piede dell’altura” ed è proprio lì che la località si trova, alle pendici del Thorung La. Il sentiero sale ripido, ma si tratta di un tracciato molto utilizzato degli abitanti del posto, facile da percorrere. Occorrono da 4 a 6 ore per raggiungere il passo segnato da stupa tibetani e bandiere di preghiera; sulla strada si trovano due case da té, mentre un’altra aspetta sul passo.
La fatica è largamente ricompensata dalla magnifica vista che si ammira dal valico e si estende fino alle vette dell’Annapurna. Dal passo si devono affrontare 1600 metri di dislivello in discesa per giungere a Muktinath (3800 metri) e poi a Ranipauwa.
Tappa numero 11
Muktinath è una meta di pellegrinaggio per buddisti e indù. Qui incontrerete mercanti tibetani provenienti addirittura dalle lontane regioni dell’India meridionale. Fra gli edifici sacri che sorgono tra gli alberi ci sono un gompa buddista, un tempio dedicato a Vishnu e il tempio di Jwalamai (la dea del fuoco), al cui interno si trovano una sorgente e i getti di gas naturale che alimentano la famosa fiamma perpetua di Muktinath.
Da Ranipauwa la strada scende attraverso il deserto paesaggio transhimalayano passando per il villaggio di Jharkot (3500 metri), con il suo grande stupa, i gompa e i suggestivi totem animisti. Il sentiero continua fino a Khingar e poi scende fino al villaggio medievale di Kagbeni (2840 metri).
Tappa numero 12
Da Kagbeni si intraprende una passeggiata in mezzo alla polvere e alle rocce, prevalentemente pianeggiante, lungo la strada per Jomsom (2760 metri), la principale località della regione che dispone di vari servizi, tra cui un ospedale e un posto di controllo della polizia.
Da questa località decollano regolari voli per Pokhara e c’è un servizio di Jeep che porta Ghasa, Beni ed anche a Pokhara, per cui è possibile terminare il circuito dell’Annapurna in questo luogo.
Chiusura del circuito
Il circuito dell’Annapurna a sud di Jomsom segue il tracciato attraverso la Valle del Kali Gandaki fino a Nay Pul (termine dell’itinerario da dove potrete tornare a Pokhara). Questo tratto del percorso è meno frequentato a causa di una nuova strada, ma è ancora una bella passeggiata soprattutto se si imboccano le deviazioni sulla sponda orientale del fiume. le località di maggiore interesse sono Marpha, Tukuche (uno dei più importanti villaggi thakali che un tempo era crocevia per il commercio di sale), Ghasa, Tatopani (famosa per le sorgenti termali) e Poon Hill, uno dei punti panoramici più belli tra le alture più basse dell’Himalaya.
Qual è il periodo migliore per effettuare il circuito dell’Annapurna
Il periodo migliore nella stagione pre-monsonica è l’inizio della primavera, alla fine di marzo. Tra la fine di ottobre e di novembre si apre il meglio della stagione post-monsonica. In questo modo dovreste evitare gli strascichi della stagione delle piogge e ridurre il rischio di nevicate che possono impedire il superamento del passo Thorong La.
Cosa aspettate a partire per un affascinante trekking in Nepal lungo il circuito dell’Annapurna? Contattateci!
Potrebbero interessarvi anche le Guide Nepal:
Scheda Paese e informazioni generali
Trekking al campo base dell’Everest
InnViaggi Asia raccomanda e collabora con…
Offerte & Last Minute Nepal, Tibet e Bhutan – Catalogo InnViaggi Asia