Arte thailandese: un mix di teatro, musiche ed esibizioni sportive
La Thailandia vanta una buona varietà di arti tradizionali, che consentono di conoscere il Paese anche dal punto di vista culturale.
Il teatro-danza, la musica classica thai e quella folk tradizionale ed esibizioni della boxe thai -sport nazionale- vi permetteranno di immergervi in atmosfere magiche e coinvolgenti!
Il teatro thailandese
Nel teatro, una delle rappresentazioni più caratteristiche dell’arte thailandese, il dramma coincide sempre con la danza. Molti degli spettacoli tradizionali sono basati sull’epica indù del Ramayana, un classico racconto d’avventura sulla lotta tra il bene e il male che viene insegnato in tutte le scuole.
Il teatro-danza tradizionale si divide nei tre generi khon, lakthon e likay ed è accompagnato dalle orchestre phiphat di musica classica thai.
Il khon è la forma di teatro thailandese più spettacolare: un dramma stilizzato, recitato in maschere e costumi elaborati da un ballerini classici molto preparati. In queste danze c’è poco spazio all’interpretazione individuale: tutti i movimenti, infatti, seguono una precisa coreografia tramandata di generazione in generazione. Ogni gesto aggraziato rappresenta un preciso evento, azione o sentimento. Durante lo spettacolo i danzatori non parlano, la storia è raccontata grazie salmodie e canti intonati da un coro a lato del palcoscenico, accompagnato da un’orchestra phiphat classica. Una tipica rappresentazione di khon presenta diversi episodi del Ramayana, in cui i personaggi principali si riconoscono da maschere caratteristiche: l’eroe Rama e l’eroina Sita hanno alti copricapi dorati, le maschere delle scimmie hanno sempre la bocca spalancata, i demoni hanno visi verdi con bocche truci, serrate e contorte.
Il lakhon, serio e raffinato, deriva dal khon, ma è usato per rappresentare una più vasta gamma di storie (tra cui i racconti buddhisti del Jataka, drammi popolari e il Ramayana). La forma cui si può assistere con maggiore probabilità è il lakhon chatri, eseguito ad esempio a Bangkok presso il tempio di Erawan e davanti al lak muang (la colonna della città) come intrattenimento per gli spiriti e come manifestazione di gratitudine da parte dei fedeli. Anche nel lakhon chatri le danzatrici si esibiscono come gruppo sulla melodia di un’orchestra phipat classica, indossando costumi altrettanto ornati, ma privi di maschere.
Una forma di spettacolo molto più popolare e più leggera è il Anche il likay: deriva anch’esso dal khon, ma è intervallato da parti comiche, barzellette, canto e recitazione “sopra le righe”. Alcune compagnie rappresentano brani del Ramayana, ma molte adottano romanzi di cassetta o scrivono da sole proprie storie. A seconda dello spettacolo, i costumi possono essere tradizionali, moderni o dati da una combinazione fra due stili. Le compagnie di likay viaggiano per il Paese esibendosi su palcoscenici improvvisati all’aperto; nella giornata del 5 dicembre – compleanno del re Rama IX, potrete assistere a uno spettacolo likay ovunque vi troverete!
Il nang: la prima forma teatrale della Thailandia
L’arte thailandese vanta il nang o teatro delle ombre: secondo la tradizione la prima forma teatrale mai eseguita nel Paese. Si pensa che questa forma d’arte sia arrivata dall’India passando per Giava. Nang significa “pelle”: le marionette bidimensionali utilizzate negli spettacoli, infatti, sono realizzate a mano proprio in pelle di bufalo, ammorbidita nell’acqua e trattata per diventare quasi trasparente. In seguito la pelle viene incisa e colorata, per rappresentare i personaggi dello spettacolo. Mentre la storia è narrata al pubblico, le marionette sono azionate mediante bastoncini davanti a una luce che proietta la loro immagine su un grande schermo bianco. La trama è raccontata grazie a canzoni, salmodie e interludi musicali. Gli spettacoli nang sono divenuti rari; per assistere a questo “concentrato di suggestioni ed emozioni” è consigliabile recarsi nel sud del Paese e a Nonthaburi, vicino a Bangkok.
La musica classica thai e la musica flok tradizionale
Uno spazio importante nell’arte thailandese e nella cultura thai è riservato senza dubbio alla musica.
Le orchestre phipat suonano la musica classica thai: eseguita con strumenti tradizionali, ha origine antichissime.
Questi ensembles comprendono molti strumenti a percussione (gong, xilofoni, tamburi) e un sonoro oboe chiamato phinai. La musica classica thai si sviluppò per accompagnare il teatro-danza classico e il teatro delle ombre; può risultare “strana” a un orecchio occidentale, perché le sette note della scala thai non corrispondono a quelle cui siamo abituati. Ma ascoltata in un tempio o come accompagnamento alla danza sa essere davvero ammaliante!
Una curiosità: per questa musica non esistono partiture scritte, tutto viene memorizzato.
La musica folk tradizionale thailandese è spesso chiamata pleng phua bahn, che raggruppa gli stili delle quattro grandi regioni del Paese (centro, nord, nord-est e sud). Molti musicisti suonano con grande passione numerosi stili tradizionali: dalle danze per il capodanno delle tribù collinari dell’estremo nord, alle gare canore di mor lam glawn e ai canti musulmani del likay wolou nel sud. Molto noti fra i thailandesi sono gli stili folk della zona centrale (come il lam tad e il pleng choi) che presentano schermaglie verbali tra una cantante e un cantante. Altro genere che negli ultimi anni ha avuto un aumento di popolarità è il bong lang: musica strumentale molto antica, ma continuamente rinnovata, che deve il suo nome a uno xilofono di legno.
Tra stili classici e folk, la musica thailandese sa regalare emozioni imperdibili!
La boxe thai: tra ritualità e sport
Parlando di cultura thailandese non si può tralasciare la muay Thai: la boxe thai, sport nazionale seguitissimo in tutto il Paese.
Nel muay Thai c’è una forte dimensione spirituale e rituale, che dà grazia a uno sport che potrebbe apparire, altrimenti, un po’ crudo. Ogni pugile fa il suo ingresso sul ring accompagnato dalla musica di un’orchestra phipat di tre elementi, spesso indossando uno sgargiante accappatoio di seta lucida. Il pugile quindi si inchina, prima nella direzione del suo luogo di nascita e poi verso nord, sud, est e ovest; in questo modo onora sia i suoi maestri sia lo spirito del ring. Poi esegue una breve danza, richiamando l’attenzione degli spettatori. Nel muay Thai ogni parte del corpo, tranne la testa, può essere usata in offensiva. Via via che l’azione si riscalda anche l’orchestra aumenta il ritmo, accompagnando il pubblico in uno spettacolo sempre più coinvolgente.
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