Il Gran Palazzo Reale di Bangkok: simbolo di rinascita della nazione thai
Nel 1782, dopo il saccheggio della vecchia capitale Ayutthaya da parte dei Birmani e un temporaneo insediamento a Thonburi, Rama I fece costruire Ratanakosin come sua nuova capitale, imitando i suoi predecessori nell’architettura della città e nella sua disposizione. Venne, infatti, edificata lungo il fiume a scopo difensivo e trasformata in isola artificiale scavandovi attorno canali difensivi, con un Gran Palazzo Reale al centro e un tempio reale adiacente, il Wat Phra Kaeo, fronteggiato dal Sanam Luang, campo per la cremazione. I successori di Rama I costruirono -sulla base dell’antecedente Wat Po- il Wat Mahathan (sede del più importante centro culturale buddhista dell’Asia sud-orientale), il Teatro Nazionale, l’Università Thammasat e numerosi e maestosi palazzi in stile europeo.
Da questo nucleo iniziale, Bangkok si è ampliata verso est, lontano dal fiume; il Palazzo Reale si trova così a 5 Km dal cuore commerciale della città, ma Ratanakosin resta il centro religioso e cerimoniale di tutto il regno e la sua grandiosità è tale da dare l’impressione di poter sprofondare sotto il peso dei suoi stessi possenti edifici.
L’inaugurazione ufficiale del Gran Palazzo Reale di Bangkok, avvenuta nel 1785, sancì la fondazione della nuova capitale e la rinascita della nazione thai dopo l’invasione birmana. Oggi il complesso del palazzo occupa quasi 250 metri quadri dei quali solo una parte è accessibile ai turisti. Appare come una cittadella fortificata, circondata da 2 Km di mura merlate; l’unico ingresso è posto sul lato nord, lungo Thanon Na Phra Lan. Questa porta immette in un viale d’accesso da cui si gode l’affascinante vista delle scintillanti guglie del tempio sulla sinistra e dei palazzi degli Uffici della Casa Reale sulla destra. Nell’angolo orientale si trova il Wat Phra Kaeo, il tempio buddhista più importante del Paese.
Trattandosi del luogo più sacro di tutta la Thailandia, è necessario mostrare l’opportuno rispetto già dall’abbigliamento: sconsigliate, quindi, canottiere, pantaloncini e minigonne, abiti trasparenti, sarong, ciabatte o infradito.
Il Wat Phra Kaeo
Posto nella parte nord-orientale del Gran Palazzo Reale di Bangkok, il Wat Phra Kaeo è l’apogeo dell’arte religiosa thai e il tempio buddhista più sacro della Thailandia. Ospita, infatti, l’immagine del Buddha più venerata, il Buddha Smeraldo.
Entrare nel tempio equivale a metter piede in una scenografia teatrale ricca di dettagli suntuosi, dalle immacolate lastre di pietra agli sgargianti tetti a pagoda. A un primo sguardo l’insieme delle strutture può apparire complicato, ma la disposizione fondamentale è in realtà semplice: i cancelletti d’ingresso sul lato ovest si aprono sul retro del bot, il santuario principale del complesso di templi che ospita il Buddha Smeraldo; a sinistra, la terrazza superiore corre parallela al lato nord del bot, mentre l’intero complesso è circondato da mura porticate, decorate con straordinari murali raffiguranti scene del Ramayana. Immediatamente al di là dei cancelletti ci si imbatte negli yaksha, gli appariscenti demoni dei Ramayana, che montano la guardia al Buddha Smeraldo sorvegliando ogni porta del tempio e allontanando gli spiriti maligni. Di fronte all’apertura principale del bot si può ammirare un gruppo di statue grigie dalle fattezze cinesi: i devoti fanno le loro offerte al Buddha Smeraldo restando fra queste statue e guardando l’immagine sacra attraverso le porte aperte del bot, per non sporcare con la cera e con la cenere dei bastoncini d’incenso l’interno incontaminato.
All’interno del bot, un piedistallo di nove metri sorregge il piccolo Buddha di Smeraldo, una statuetta la cui aurea di mistero e di fascino enigmatico attira pellegrini da tutta la Thailandia. La statua indossa tre diversi costumi per altrettante stagioni: una tunica dorata con la corona e gli ornamenti di un re Ayutthaya per la stagione calda, una veste monacale dorata punteggiata di smalti blu per la stagione delle piogge e un manto d’oro che nella stagione fresca avvolge tutta la statua.
La terrazza superiore ospita altri splendidi gioielli architettonici. Nell’estremità orientale si erge il Pantheon Reale; guardando verso nord si gode della vista migliore sul mausoleo reale, del viharn delle porcellane e della biblioteca, mentre sul lato est del tempio si erge una fila di otto prang (torri centrali di un tempio khmer) a forma di pallottola, tutti rivestiti di piastrelle di ceramica e di colore diverso l’uno dall’altro. Al centro della terrazza sorge il Phra Mondop, tempietto a base quadrata ricoperto di mosaici in vetro verde scuro.
Infine, lungo i portici che corrono all’interno delle mura del wat, meritano uno sguardo i murali del Ramayana: sullo sfondo dei fastosi edifici del tempio stesso, è possibile ripercorrere l’antica storia del trionfo del bene sul male grazie a queste rappresentazioni.
Il Gran Palazzo Reale di Bangkok
Uscendo dall’angolo sud-occidentale del Wat Phra Kaeo si arriva al palazzo vero e proprio, una vasta area di edifici e giardini dei quali solo l’estrema parte settentrionale è aperta al pubblico.
Fuori dal recinto del tempio si trova una bellissima porta cinese rivestita di minuscole piastrelle di porcellana. Il Phra Maha Monthien, che si estende in linea retta al di là della porta, era il grandioso complesso residenziale dei primi re. Solo il Phra Thinang Amarin Winichai, posto nella parte anteriore, è aperto al pubblico. La sala interna è dominata da un busbok, un trono aperto ai lati con un tetto a guglia, posto su una base a forma di barca.
Subito accanto si apre la facciata del Chakri Maha Prasat, detto lo “straniero con un cappello thailandese”: Rama V, infatti, commissionò a un architetto inglese il progetto di una residenza in puro stile neoclassico, ma altri membri della famiglia reale ebbero la meglio sul re facendo aggiungere tre guglie in stile thailandese. L’edificio ospitava le scuderie del palazzo, con le stalle degli elefanti. Si possono ammirare i grandi pali rossi cui venivano legati gli animali e gli elefanti in bronzo installati come ricordo. Dietro la porta sul lato sinistro del Chakri Maha Prasat si trova il Palazzo Interno: in passato ospitava l’harem del re, una vera e propria cittadella, dotata di negozi, tribunali e forze di polizia per la numerosa popolazione, tutta femminile.
Sul lato ovest del cortile il Dusit Maha Prasat, edificio fatto erigere da Rama I, conserva graziose proporzioni ed è un perfetto esempio dell’architettura thai. All’esterno gli svettanti ordini del tetto a pagoda rosso, verde e oro culminano in un mongut dorato, una guglia che ha la forma della corona del re e che simboleggia i 33 livelli di perfezione buddhisti. All’interno, si può ammirare il trono originale, il Phra Ratcha Banlang Predap Muk, capolavoro di intarsio in madreperla.
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