Atolli meridionali delle Maldive, dove scoprire il passato
Gli atolli meridionali delle Maldive sono il luogo ideale per una vacanza all’insegna dei resort più belli e delle immersioni più suggestive. Dopo aver letto la guida pratica sugli atolli settentrionali, consultate le Offerte viaggio (anche Last Minute) e i Pacchetti vacanze Maldive di InnViaggi Asia
Negli ultimi anni gli atolli meridionali delle Maldive sono diventati una meta sempre più richiesta da chi desidera una vacanza su queste splendide isole. I collegamenti aerei quotidiani con la capitale hanno giocato un ruolo fondamentale, ma è l’appeal di questi territori, che hanno saputo mantenere lo stile di vita tradizionale, a fare la differenza. Ad eccezione dell’atollo di Gan, su cui è ancora presente la base militare costruita dagli inglesi durante la seconda guerra mondiale, qui troverete solo natura incontaminata ed eleganti resort perfetti per il relax.
Cosa fare e vedere negli atolli meridionali
Vaavu
Vaavu è costituito dall’atollo di Felidhoo e da un altro piccolo atollo disabitato. Questa è la zona meno popolata del Paese. La maggior parte dei turisti che arrivano fin qui si recano a Keyodhoo, isola vicina al capoluogo Felidhoo e ben attrezzata per l’ancoraggio delle safari boat.
Con oltre venticinque luoghi di immersioni e solo tre resort, le acque circostanti si configurano tra le più godibili delle Maldive, ottime opportunità anche per gli amanti dello snorkeling.
Fotteyo è un bellissimo sito che vale la pena di visitare. Qui troverete numerose grotte e fenditure ricoperte di coralli morbidi e vivacemente colorati. Qui potrete avvistare squali, mante, cernie, tonni, tartarughe e anche squali martello.
Vattaru Kandu è invece un’area marina protetta che bellissimi siti per lo snorkeling, con grotte e sporgenze rivestite da coralli e gorgonie. Se siete fortunati potrete avvistare anche una tartaruga!
Vi segnaliamo anche i siti di Devana Kandu e Rakeedhoo Kandu.
Meemu
Otto isole abitate e tre resort sono invece ciò che vi attende sull’atollo di Meemu. Oltre a fantastici siti per le immersioni, i margini orientali dell’atollo offrono ottimi surf break, tra cui Veyvah Point, Boahuraa Point e Mulee Point, vero oggetto del desiderio per i surfisti più avventurosi.
Shark’s Tongue rappresenta, invece, un’ottima immersione per chi desidera avvistare gli squali pinna bianca mentre si aggirano sul fondale sabbioso. In caso di correnti, anche squali pinna nera, pinna grigia e pinna d’argento arrivano tra i banchi di corallo, rendendo questo luogo particolarmente affascinante.
Giant Clam è, infine, una facile immersione in cui osservare le tridacne giganti, visibili anche da chi fa snorkeling, proprio per le dimensioni. Le grotte e gli scogli sono ricoperti da anemoni e popolate da aragoste, cernie e pesci vetro.
Dhaalu
Nella parte settentrionale di questo atollo troverete le cosiddette “isole dei gioiellieri”. Ribudhoo è da molti anni celebre per i suoi orafi e argentieri, che si ritiene abbiano appreso l’arte da un artigiano reale, esiliato qui da un antico sultano. Secondo un’altra versione questi gioiellieri affinarono le loro tecniche lavorando l’oro prelevato da una nave naufragata nel settecento.
Molti di loro oggi si dedicano alla lavorazione di monili, perline e sculture in corallo nero e madreperla.
Fushi Kandu è, invece, un’area marina protetta che ospita aquile di mare e squali pinna bianca di scogliera. Le thila che troverete all’interno del canale sono ricoperte da coralli sia duri che morbidi. E sono frequentate da tartarughe, pesci Napoleone e banchi di liutani. Macro Spot è un sito ideale per gli amanti dello snorkeling, adatto anche ai principianti e ai fotografi.
Gaafu Dhaalu
Situato in posizione strategica rispetto alle rotte dell’Oceano Indiano, questo atollo appartiene a una parte ancora “remota” del Paese, anche se è meta di un buon numero di visitatori. Qui potrete dedicarvi alle escursioni in barca e fare surf in solitudine sulle magnifiche onde che si infrangono nella zona sud-orientale del canale.
A Gadhdhoo vedrete le donne realizzare le tradizionali thundu kunaa, stuoie molto morbide e raffinate, tessute a mano con speciali canne che vengono raccolte su un’isola adiacente. Nella parte meridionale dell’atollo, l’isola di Vaadhoo conserva due hawitta (tumulo in pietra per le preghiere) e una moschea risalente al XVII secolo. All’interno presenta decorazioni elaborate mentre all’esterno una vasca in pietra per le abluzioni. Alcune antiche pietre tombali recano i caratteri della prima scrittura maldiviana.
Addu
Con la sua caratteristica forma a cuore, l’atollo di Addu vi aspetta all’estremità meridionale dell’arcipelago ed è famoso per i suoi coralli, tra i più variopinti del Paese. Qui si trova il principale centro amministrativo del sud delle Maldive.
Gan è un’isola “atipica” nel panorama maldiviano e si distingue, in positivo, per l’atmosfera e il sapore coloniale: un’oasi di pace e serenità. Qui troverete i resti di quello che un tempo era l’hawitta più grande delle Maldive. In origine una piramide a gradoni su tutti e quattro i lati, simile a molte piramidi che si possono ammirare in Messico. Ma l’influenza più significativa sulla storia moderna di Addu è stata esercitata dalla presenza delle basi britanniche poste a difesa dell’Oceano Indiano durante la seconda guerra mondiale.
Per quanto riguarda le immersioni, all’estremità settentrionale dell’atollo potrete ammirare vasti banchi di coralli laminari, vecchi di parecchie centinaia di anni, e campi di “acropore corna di cervo” che sono praticamente scomparse in tutto il resto dell’arcipelago.
Nei dintorni i due più famosi siti di immersioni sono invece, il relitto della British Loyalty, una petroliera ricoperta da coralli morbidi in cui potrete avvistare tartarughe e pesci della barriera corallina). E Shark Point (un plateau a circa trenta metri di profondità, su cui si aggirano squali grigi di scogliera e squali pinna bianca.
Laamu
A Laamu sono presenti numerosi siti archeologici, che attestano la presenza di civiltà pre-islamiche su molte isole. All’estremità nord-orientale dell’atollo, sull’isola di Isdhoo, un’imponente cupola nera si erge al di sopra delle palme. Le ragioni di questa costruzione sono ad oggi ignote. Sull’isola sono state, inoltre, rinvenute statue del Buddha a riprova delle contaminazioni che ha conosciuto questo sito.
La Friday Mosque, risalente a circa tre secoli fa, fu probabilmente costruita su un tempio preesistente. Risulta infatti rivolta ad ovest, invece che a nord-ovest, direzione della Mecca.
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