Shwedagon Paya, la magica atmosfera di Yangon
Quando il sole proietta i suoi ultimi raggi sulla cupola colore arancione della grande Shwedagon Paya, si avverte nell’aria un’atmosfera magica. Nella calura del giorno lo stupa inizia a brillare con il suo alone dorato. Un luogo che di volta in volta può apparire tranquillo e contemplativo, oppure diventare pittoresco e vociante. La Shwedagon Paya costituisce l’essenza del Myanmar ed è un posto che non manca mai di incantare chi sceglie di visitarla. Scopri le offerte di InnViaggi e prenota un viaggio in Myanmar
Per i buddisti Birmani la Shwedagon Paya è il luogo più sacro di tutto il Paese e ogni abitante del Myanmar spera di vederla almeno una volta nella vita. La grande cupola dorata si erge fino a un’altezza di 98 metri e secondo la leggenda lo stupa (che, in realtà, è uno zedi, cioè una struttura non cava all’interno) risalirebbe a 2500 anni fa. Quasi tutti gli archeologi, tuttavia, concordano nell’asserire che l’edificio deve essere stato costruito dai Mon in un’epoca non ben definita, tra il VI e il X secolo. Al pari di molti altri antichi zedi di un paesesoggetto ai terremoti, la Shwedagon Paya è stata ricostruita molte volte e la sua forma attuale risale al 1769.
Gioielli, oro e pietre preziose: la bellezza senza fine della Shwedagon Paya
Quattro passaggi coperti salgono sulla Singuttara Hill e conducono alla piattaforma su cui sorge la Shwedagon Paya. Per quanto faccia caldo fuori, il paesaggio qui è sempre fresco, ombreggiato e tranquillo. E questa atmosfera calma e tranquillità, crea un effetto straordinario quando si arriva alla piattaforma.
Nella parte meridionale, in Shwedagon Paya Line, c’è quello che può essere definito l’ingresso principale.
A guardia di questo ingresso meridionale troverete due chinthe, i leggendari Leongrifi per metà leoni e per metà grifoni, alti ben nove metri.
Dalla semioscurità vedrete emergere scintillanti colori perché alla Shwedagon Paya non c’è un unico zedi, ma un arsenale di piccoli zedi, statue, templi reliquiari, immagini, tazaung (padiglioni) e tempietti. Il colore dorato scintillante della Pagoda principale sembra rendere tutto il resto più brillante e più grande di quanto non sia in realtà.
La collina si trova a 58 metri sopra il livello del mare e la piattaforma occupa una superficie di cinque ettari. Prima che gli inglesi si impadronissero del Myanmar, i Birmani costruirono intorno alla Paya terrapieni difensivi, successivamente ampliati. Ancora oggi sul muro esterno potrete vedere le postazioni dei cannoni.
Sopra la piattaforma troverete lo stupa principale che presenta una struttura abbastanza tradizionale. Un plinto alto quasi 7 metri rialza la Shwedagon Paya rispetto agli altri edifici secondari. Su questa piattaforma sono collocati altri stupa più piccoli. I quattro maggiori individuano i punti cardinali. I quattro di dimensioni medie sorgono in corrispondenza degli angoli della piattaforma, e lungo il perimetro sono collocati ben 60 stupa più piccoli.
Sopra questa base ci sono poi tre terrazze, sormontate a loro volta da altre terrazze ottagonali, su cui poggiano cinque bande circolari. Questi elementi, nel loro complesso, aggiungono altri 30 metri all’altezza dello stupa. L’edificio risulta aggraziato grazie alla campana (elemento architettonico legato a tempi più recenti) i cui bordi sono finemente decorati da 16 ‘fiori’.
In cima potrete ammirare la coppa rovesciata, altro elemento tradizionale di questa architettura, sopra la quale si aprono le modanature e i petali d’oro. Elemento finale della Pagoda il germoglio di baniano che precede l’ hti situato in cima. Come i petali di loto, anche quest’ultima decorazione è rivestita da ben 13.153 lamine d’oro.
L’hti, di ferro dorato, prevede sette gradini che, progressivamente, diventano più piccoli. Sull’ultimo spicca l’asta su cui sono appese campane d’oro e d’argento, oltre a vari gioielli. Anche la banderuola sulla cima è rivestita di oro e d’argento e vi sono incastonati 1100 diamanti e oltre a 1683 pietre preziose. A completare questa struttura così preziosa e sfavillante, troverete il Globo dei Diamanti: una sfera d’oro cava nella quale sono incastonati ben 4351 diamanti per un peso complessivo di 1800 carati.
L’ incredibile insieme di meraviglie intorno allo stupa
Il maestoso zedi non è il solo edificio che sorge in cima alla collina: questo luogo è un incredibile susseguirsi di edifici dalla straordinaria bellezza. Camminare attorno ad essi vi regalerà davvero emozioni indimenticabili.
Arrivando alla piattaforma della scalinata meridionale troverete il primo tempio, dedicato a Konagamana, il secondo Buddha. Proseguendo oltrepasserete un leone con due corpi e il volto umano, un negromante che ride con le mani sulla testa e una dea della terra. Proseguendo fino all’angolo sud-occidentale, invece, potrete raggiungere il Planetario di Saturno. Il padiglione situato di fronte presenta 28 immagini che rappresentano altrettanti “avatara”, le incarnazioni precedenti del Buddha.
Qui troverete anche un monumento con iscrizioni in quattro lingue, che raccontano la ribellione degli studenti contro il dominio britannico avvenuta nel 1920. Proseguendo attorno alla piattaforma, arriverete poi ad una cassa di vetro che contiene le figure di due nat, una delle quali rappresenta il nat guardiano della Shwedagon Paya. Vicino a queste si trova anche il padiglione per le preghiere. Privo di decorazioni, presenta solo sul tetto degli intagli in legno di un certo pregio. La successiva sala delle preghiere ospita un Buddha reclinato lungo 8 metri.
In cima alla scalinata occidentale, di fronte alla sala di adorazione, troverete poi il Two Pice Tazaung, costruito con i proventi della raccolta giornaliera di 2 pice (una vecchia moneta birmana) presso i banchi del mercato di Yangon.
Proseguendo lungo lo stesso lato della pagoda, incontrerete anche un piccolo stupa con una guglia d’oro e otto nicchie intorno alla base. Ognuna di esse reca un’immagine del Buddha. Tra le nicchie sono raffigurate figure di animali e uccelli, che rappresentano le otto direzioni della bussola, i 4 segni cardinali, i pianeti e i giorni della settimana.
Vicino a questo piccolo stupa vi è anche il padiglione della campana, dove è custodita la Maha Ganda Bell, di ben 23 tonnellate. Fusa tra il 1775 e il 1779, fu portata via dagli Inglesi dopo la prima guerra Anglo birmana nel 1825. Durante il trasporto, tuttavia, cadde nel fiume Yangon e fu recuperata dai Birmani che la posizionarono in questo luogo.
Il grande padiglione situato di fronte al padiglione della Campana ospita un’immagine del Buddha alta 9 metri e spesso ospita riunioni pubbliche. Dietro c’è un piccolo tempio con un’immagine miracolosa del Buddha, ricoperta di foglie d’oro, oggetto di grande venerazione. Dall’angolo nord-occidentale della piattaforma potrete ammirare alcune delle fortificazioni inglesi e la zona a nord della collina. Qui ci sono anche due baniani, uno dei quali nato dalla talea dell’albero di Bodhgaya, in India, sotto il quale il Buddha ebbe l’illuminazione.sorge
Nel gruppo di edifici sul lato nord occidentale della piattaforma troverete una sala cinese delle preghiere, con intagli di legno di bella fattura. Lo zedi posto di fronte reca sui lati figure di indiani a grandezza naturale. Sono i custodi della porta laterale e di quella frontale.
Tornando verso lo stupa, oltrepasserete il padiglione eretto sul luogo in cui fu posto il grande hti voluto dal re Mindon Min.
Dove sorgeva il Sandawdwin Tazaung oggi sorge l’Hair Relics Well ilPozzo della reliquia dei Capelli: secondo la leggenda in questo pozzo furono lavati i capelli del Buddha prima di essere racchiusi nello zed
Nella sala di adorazione settentrionale l’immagine principale è quella di Gautama, figura storica del Buddha.
Ispirato al tempio di Mahabodhi in India, il tempio che si trova a pochi passi di distanza è molto diverso dallo stile generale degli edifici della piattaforma. Accanto ad esso troverete un piccolo zedi rivestito d’oro e un padiglione che custodisce un’immagine del Buddha risalente a 200 anni fa. La leggenda narra che da un’apertura situata dietro questa icona si accedesse alla camera in cui erano custodite le reliquie del Buddha.
Di fronte alla scalinata orientale vi attende la sala del tempio orientale, sicuramente la più bella della piattaforma. Restaurata nel 1869 è stata distrutta dall’incendio del 1931 e poi nuovamente ricostruita. L’immagine principale è quella di Kakusandha, il primo Buddha. La scalinata orientale è la più lunga ed è fiancheggiata da negozi che vendono oggetti di uso quotidiano insieme ad articoli religiosi.
Quando andare a Yangon e alla Shwedagon Paya
Il periodo migliore per andare in Myanmar è quello compreso tra novembre e febbraio, la cosiddetta “alta stagione” che garantisce una maggiore stabilità di clima e temperature meno elevate. Il Myanmar, infatti, è caratterizzato da tre stagioni, così come molti altri Paesi di questa area geografica. Da novembre a marzo troverete la stagione temperata, in cui il clima si fa più fresco. Da aprile alla metà di maggio la stagione calda, che prevede temperature fino a 40° C e un’umidità elevata. E infine la stagione delle piogge che va dalla fine di maggio ad ottobre, e prevede precipitazioni intense.
Yangon, in particolare, è interessata durante quest’ultima stagione da piogge forti e frequenti, concentrate solitamente nel pomeriggio. Le temperature non hanno grosse oscillazioni durante i dodici mesi e sono comprese fra i 19° C della stagione temperata e i 24° C del resto dell’anno, con picchi di 35° C nella stagione calda. L’umidità dell’aria, qui, è sempre piuttosto elevata: per organizzare una visita alla città e a Shwedagon Paya è meglio, quindi, scegliere le prime ore del mattino o quelle del tramonto.
Come arrivare a Yangon e alla Shwedagon Paya
Yangon ospita l’aeroporto principale del Myanmar, lo Yangon International Airport. Sebbene al momento non ci siano voli diretti dall’Italia, il Myanmar è comunque facilmente raggiungibile effettuando scali a Kuala Lampur, Bangkok o Singapore. La città dista dall’aeroporto circa 5 Km ed è raggiungibile o in autobus o in taxi.
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