Artigianato indonesiano: fra legno, stoffe e ceramiche tradizionali
L’artigianato indonesiano vanta una grande varietà di prodotti locali che ben riflettono la storia, la religione, le abitudini e gli influssi moderni del Paese.
In Indonesia si possono riconoscere tre correnti principali di artigianato. La prima è quella della parte “esterna” (Sumatra, Kalimantan, Sulawesi, Nusa Tenggara, Maluku e Papua) pervasa da un’evidente tradizione animista. Attività come la scultura, la tessitura e la lavorazione della ceramica derivano, infatti, dall’arte tribale di queste regioni. La seconda è quella dell’Indonesia “interna”, di Java e Bali, le isole che sono state maggiormente segnate dalla tradizione hindo-buddista. La terza è quella dell’islam che ha apportato modifiche importanti alla tradizione preesistente: il suo stile rigoroso, unito al fatto di non rappresentare figure umane e animali, ha portato infatti a una stilizzazione delle forme artistiche, come dimostrano le sculture in legno intagliato tipiche di Jepara, a Java.
Anche nel suo artigianato, quindi, l’Indonesia offre sorprese e meraviglie incredibili!
La scultura del legno
L’Indonesia è un Paese ricco di foreste: non stupisce, quindi, che nell’artigianato indonesiano un ruolo centrale sia rivestito dalla scultura del legno! Quest’arte è diffusa a tal punto che ogni cultura può vantare un proprio stile originale. Spesso chi si dedica a questa attività possiede anche altre abilità pratiche, impiegate nella costruzione di abitazioni. In alcune regioni, infatti, la casa non solo protegge i suoi abitanti, ma respinge anche gli spiriti maligni. Un esempio di tale credenza è rappresentato dalle teste cornute di leone che proteggono le case batak, dalle raffigurazioni del bufalo indiano (simbolo di prosperità) che campeggiano sulle case toraja, e dal serpente posto sulle case dayak, spirito che simboleggia la protezione e che spesso riceve offerte dagli abitanti bisognosi di assicurarsi la sua benevolenza.
Gli intagliatori più celebri dell’Indonesia sono probabilmente gli asmat della regione sud-occidentale di Papua. Tra le loro splendide creazioni ci sono gli scudi, le canoe, le lance e i tamburi, ma le loro sculture più caratteristiche sono gli mbis (bastoni degli antenati). Su questi bastoni i defunti sono rappresentati l’uno sopra l’altro e l'”ala” spiegata posta in cima alla scultura è un simbolo fallico, che allude alla fertilità e al potere. I bastoni rappresentano anche un’espressione di vendetta e in passato erano scolpiti per accompagnare i festeggiamenti che seguivano le incursioni dei cacciatori di teste.
Le sculture in legno balinesi, infine, sono le più elaborate di tutta l’Indonesia. Le statue, i portali dei templi e i bassorilievi sono infatti abbelliti da complesse decorazioni che raffigurano le divinità e i demoni della cosmologia balinese.
I tessuti indonesiani
Sicuramente il simbolo dell’artigianato indonesiano tessile è il batik. Nessun’altra stoffa realizzata applicando ai tessuti cera o altre sostanze resistenti al colore per ricavare un disegno, infatti, è famosa quanto il batik di Java. I javanesi realizzavano questi tessuti già dal XII secolo, ma l’origine di questa tecnica non è chiara.
Il nome “batik”, che significa “punteggiare” in javanese, è strettamente legato alla tecnica di produzione: sulla stoffa, infatti, vengono dapprima tracciati i disegni, poi alcuni motivi vengono ripassati con cera calda utilizzando uno strumento simile a una penna; quando la stoffa è immersa nella tintura, i punti coperti di cera non si colorano. Il procedimento viene ripetuto più volte, tingendo il tessuto con tonalità via via più scure, fino a ottenere il risultato desiderato. La cera viene aggiunta dopo ogni tintura per proteggere il colore o tolta per colorarne altre. La fine del procedimento vede la bollitura del tessuto per rimuovere eventuali residui di cera. Ogni provincia di Java, patria del batik, ha sviluppato un proprio stile. Le città di Yogyakarta e di Solo, un tempo sedi di corti di grande importanza, sono i centri di maggiore produzione. I batik prodotti lungo la costa settentrionale di Java sono storicamente caratterizzati da disegni più colorati e originali, perché questa regione è da sempre la più attiva dal punto di vista commerciale e la più esposta a influenze esterne. Alcuni dei più interessanti batik indonesiani vengono fabbricati a Pekalongan, specializzata in motivi floreali tradizionali dai colori vivaci, dalla chiara influenza cinese. Anche a Cirebon si produce uno splendido batik tulis tradizionale, dai colori sgargianti.
Una stoffa preziosa e unica nella sua bellezza è il songket, intessuta di fili d’oro e d’argento. E’ un tessuto diffuso soprattutto nelle zone a maggiore influenza islamica, ad Acech e tra i malaysiani residenti lungo la costa del Kalimantan, ma se ne possono trovare esempi pregevoli anche in alcune zone di Bali.
L’ikat è un particolare tessuto decorato a motivi vivaci, realizzato con fili di cotone (filato a mano) che vengono accuratamente tinti prima della tessitura, con colori naturali secondo la tradizione. Una curiosità: l’intero processo di produzione, dalla coltivazione del cotone alla piegatura del prodotto finito, è di esclusiva competenza delle donne!
Sebbene gli ikat siano prodotti in molte regioni dell’arcipelago, è a Nusa Tenggara che questa antica forma d’arte ha trovato la sua massima espressione. Gli abiti confezionati con questi tessuti presentano un’incredibile varietà di decorazioni: potrete trovare quelli più noti, dai disegni particolarmente complessi, a Sumba e a Flores.
Le lavorazioni in ceramica
Grazie alla sua posizione lungo le rotte mercantili, nel corso dei secoli l’Indonesia importò grandi quantità di ceramiche dalla Cina, divenendo luogo ideale per chi desidera acquistare pezzi di antiquariato cinesi risalenti alla dinastia Han. Le ceramiche indonesiane più belle sono le terrecotte prodotte all’epoca del regno di Majapahit, nella provincia di Java Est.
La ceramica indonesiana è in genere opaca e lavorata a mano; può essere dipinta, ma nella maggior parte dei casi viene lasciata al naturale. Il centro più famoso di Java per questi elementi dell’artigianato indonesiano è Kasongan: qui si producono grandi vasi e statue dalle decorazioni molto elaborate.
Nella zona di Singkawang, situata nella parte più occidentale di Kalimantan, i discendenti ceramisti cinesi realizzano oggetti di terracotta di uso comune dallo stile inconfondibile. Le ceramiche di Lombok hanno un aspetto rustico e primitivo e sono decorate con colori tenui. Quelle balinesi rivelano, invece, una più spiccata influenza occidentale e sono spesso smaltate.
Il kris: molto più che un coltello
Il pugnale ricurvo tradizionale, il kris, non è un coltello qualunque. Gli abitanti di Java, infatti, lo credono dotato di poteri sovrannaturali e secondo l'”adat”, la legge tradizionale, al compimento della maggiore età ogni padre deve donarne uno -preferibilmente ereditato e quindi custode del potere degli antenati- al proprio figlio.
I suoi tratti distintivi (il numero di curvature e il motivo damascato della lama) costituiscono segni che vengono interpretati per predire la buona o la cattiva sorte di chi lo possiede. Sebbene il kris sia tipico soprattutto di Java e Bali, se ne trovano esemplari più grandi e meno elaborati anche a Sumatra, nel Kalimantan e a Sulawesi.
Le marionette indonesiane
Le marionette più famose dell’arcipelago indonesiano sono quelle in cuoio intarsiato del wayang kulit. Prodotte soprattutto a Bali e a Java, queste elaborate figure vengono intagliate nella pelle di bufalo e poi dipinte.
E’ fatto di cuoio anche il kayon a forma di foglia che rappresenta l'”albero” o la “montagna della vita”, utilizzato per annunciare la fine di ogni scena durante uno spettacolo.
I wayang golek sono marionette tridimensionali in legno, tipiche di Java Centrale e Java Ovest; quelle piatte in legno, più rare, sono prodotte soprattutto a Java Est.
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