I templi di Prambanan: dove scoprire tutto il fascino della civiltà hindu in Indonesia
Situati lungo la strada che porta a Solo, i templi di Prambanan rappresentano i resti più affascinanti della civiltà hindu di Java, in Indonesia.
Oltre a formare il più grande complesso religioso hindu di tutta l’isola, il sito di Prambanan vanta nel grande tempio di Shiva un’esuberanza decorativa che probabilmente non conosce rivali.
Questo vastissimo complesso venne eretto verso la metà del IX secolo, ma la sua storia più antica è perlopiù sconosciuta. Si pensa sia stato fatto costruire da Rakai Pikatan per celebrare il ritorno della dinastia hindu sul trono di Java. Il tutto restò abbandonato e in rovina per anni e la ricostruzione vera e propria del sito iniziò nel 1937. Del gruppo di edifici originali, il recinto esterno racchiude i resti di 244 templi, mentre nel piazzale centrale superiore si trovano otto templi minori e otto strutture di grandi dimensioni.
Candi Shiva Mahadeva
Questo tempio dedicato a Shiva non è solo il più grande degli edifici di culto di Prambanan, ma anche il più bello.
La guglia centrale raggiunge i 47 metri d’altezza e il tempio è ornato da sculture molto elaborate. I “medaglioni” che decorano la base presentano il motivo caratteristico di Prambanan: piccoli leoni disposti in nicchie e affiancati da alberi del paradiso (kalpatura) e da una schiera di figure stilizzate metà uomo e metà uccello, conosciute come kinnara (esseri celesti). Tratte dal Ramayana, le vivaci scene scolpite sulla parete interna della galleria che circonda il tempio narrano il rapimento di Sita, moglie del principe Rama, e la sua successiva liberazione che vede protagonisti il dio scimmia Hanuman e il suo generale, la scimmia bianca Sugriwa. La vicenda si segue salendo la scalinata principale posta ad est e girando attorno al tempio in senso orario.
Degna di nota è la statua dalle quattro braccia di Shiva il Distruttore, situata nella sala principale che si apre in cima alla scalinata orientale. La scultura rappresenta la più potente divinità del pantheon hindu; è posta su un piedistallo che raffigura un gigantesco fiore di loto, simbolo del buddhismo.
Nella cella meridionale si trova l’immagine di Agastya, incarnazione di Shiva come maestro divino, mentre la cella situata a ovest conserva una splendida statua del dio dalla testa di elefante Ganesha, figlio di Shiva. Nella cella settentrionale Durga, consorte di Shiva, è rappresentata nell’atto di uccidere il demone bufalo. Secondo alcuni Durga rappresenterebbe, in realtà, la Vergine Snella: questa, secondo la leggenda, fu trasformata in pietra da un uomo che aveva rifiutato di sposare. In questa veste, la dea dà il nome all’intero complesso ed è tutt’ora oggetto di venerazione da parte dei pellegrini.
Candi Brahma e Candi Vishnu
Fra i templi di Prambanan, questi due edifici di piccole dimensioni affiancano il grande Candi Shiva Mahadeva.
Situato a nord, il Candi Brahama è ornato da rilievi che illustrano le scene finali del Ramayana e da una statua di Brahma, dio della creazione raffigurato con quattro teste.
I rilevi del Candi Vishnu, posto più a nord, narrano invece la storia del Signore Krishna, eroico personaggio dell’epopea del Mahabharata. Al suo interno si trova una statua con quattro braccia di Vishnu il Conservatore.
Candi Nandi e Candi Sewu
Situato di fronte al Candi Shiva Mahadeva, il piccolo Candi Nandi ospita una delle sculture più belle di Prambanan: la gigantesca statua del toro Nandi, fedele compagno di Shiva.
Costruito attorno all’850 d.C., il Candi Sewu (noto con il nome di “Mille Templi”) si trova a circa un chilometro a nord del tempio di Shiva Mahadeva. In origine era formato da un grande tempio buddhista circondato da quattro anelli composti da 240 tempietti guardiani, di minori dimensioni. All’esterno del complesso si trovavano quattro grandi santuari, disposti secondo i punti cardinali; a sud è posto il Candi Bubrah. Restaurato recentemente, il tempio principale è senza dubbio interessante per le sue nicchie finemente scolpite e disposte intorno alla galleria interna, che nella forma ricordano analoghe strutture mediorientali e che, in passato, ospitavano statue di bronzo.
Templi di Plaosan
A soli tre chilometri dai Templi di Prambanan, si trova un altro complesso che merita di essere visitato: i Templi di Plaosan. Questi possono essere raggiunti comodamente a piedi, percorrendo la strada che conduce a nord dall’ingresso principale, superando il Candi Sewu, svoltando poi a destra e proseguendo nella stessa direzione per un chilometro circa.
Costruiti probabilmente nello stesso periodo del complesso di Prambanan da Rakai Pikatan, i templi di Plaosan abbinano simboli religiosi a rilievi di ispirazione hindu e buddhista; si trovano all’interno del recinto principale di Plaosan Lor (Plaosan Nord) e nel più piccolo recinto di Plaosan Kidul (Plaosan Sud), a poche centinaia di metri l’uno dall’altro.
Il Plaosan Kidul possiede un numero maggiore di stupa e conserva i resti di un tempio; in questo settore del sito, però, sono stati condotti pochi restauri.
In migliori condizioni è, invece, il recinto di Plaosan Lor, formato da due templi principali identici, recentemente restaurati, circondati a loro volta da 126 santuari minori e stupa massicci, di cui si conservano ormai solo alcuni resti. Degni di nota, i due giganteschi dwarapala (statue dei guardiani del tempio) che si innalzano di fronte a ciascuno dei due templi maggiori e che presentano una curiosa struttura tripartita. Si tratta di edifici a due piani dotati di tre camere sormontate da un falso piano e un tetto a gradoni di stupa che confluiscono in un unico, grande stupa centrale. All’interno di ciascuna camera sono custoditi imponenti Bodhisattva di pietra, disposti su entrambi i lati di un piedistallo vuoto a forma di fiore di loto ed elaborate teste di kala (draghi) scolpite sopra le finestre più grandi.
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