Arti tradizionali maldiviane: scoprite le tradizioni dell’arcipelago
Nonostante le Maldive siano un piccolo paese con una popolazione sparsa qua e là tra i molti atolli, la cultura dhivehi è cresciuta nell’isolamento dal resto del mondo, trovando la sua massima espressione nelle arti e nell’artigianato, e ancora oggi mantiene una forte identità nazionale. L’islam, le mode e la musica pop hanno certamente influenzato la cultura locale, ma le ricorrenze pubbliche e le feste si celebrano sempre nel solco della tradizione, rendendo le arti tradizionali maldiviane un vero “must” del viaggio.
Il bodu beru è più vivace che mai, le rock band cantano in dhivehi e l’artigianato locale prospera accanto alle modernità. E’ davvero un ottimo segno che, nell’odierno scenario globale una popolazione così esigua riesca a mantenere un’autonomia culturale così marcata.
I canti e le danze
Il budu beru, che significa “grande tamburo” in dhivehi, è la forma più famosa di musica e danza tradizionale.
Si tratta di un intrattenimento sofisticato e coinvolgente che i visitatori apprezzano molto. I danzatori iniziano a fare oscillare le braccia con un movimento lento e casuale, per animarsi progressivamente con l’incalzare del ritmo e concludere l’esibizione con una danza frenetica che in alcune versioni somiglia quasi a uno stato di trance. I gruppi di bodu beru sono costituiti generalmente da quattro, cinque o sei percussionisti che eseguono un repertorio dalle evidenti influenze africane.
Questi spettacoli non sono esclusivi per i turisti che soggiornano nei resort. Se doveste visitare le isole minori abitate da gente del posto potrete assistere a uno spettacolo di bodu beru improvvisato da un gruppo di giovani uomini, durante il quale i partecipanti danzano al suono dei tamburi dopo il tramonto. L’esperienza suscita senza dubbio grandi emozioni: con l’aumentare del ritmo, a mano a mano che la notte avanza, appare sempre più evidente che si tratta di uno spettacolo che di turistico ha ben poco.
Dipinti e sculture
Le Maldive non vantano una tradizione pittorica, ma la richiesta di oggetti di arte locali da parte dell’industria del turismo ha spinto il mercato ad adeguarsi: molti abitanti del posto oggi producono e vendono dipinti o immagini dei panorami maldiviani. La National Art Gallery di Male organizza ogni due o tre anni un’esposizione di arte maldiviana che spazia dalla fotografia e dalla pittura fino all’arte concettuale; se fosse in programma durante il vostro soggiorno varrà la pena una visita. Il panorama artistico locale è fiorito dopo l’apertura della Gallery, luogo dove attualmente gli artisti locali possono esporre le loro opere.
Un tempo alcune isole erano famose per altri manufatti molto famosi nel panorama delle arti tradizionali maldiviane: le sculture in legno e in pietra, realizzate sia in stile calligrafico sia con intricati motivi decorativi tuttora visibili sulle pareti delle moschee. Questa tradizione non è del tutto scomparsa e girando per le piccole isole potreste trovare ancora qualcuno chino a lavorare il legno in modo tradizionale.
L’artigianato: usanze ancora attuali
Su molte isole vengono intessute stuoie di fibre naturali: le più famose sono quelle chiamate thundu kunaa, prodotte sull’isola di Gadhdhoo, nell’atollo di Gaaf Dhaal. Questa forma d’arte ha corso il rischio di scomparire ma da qualche tempo, grazie al fiorire del turismo, ha conosciuto una nuova felice vita. La raccolta della materia prima e la tessitura possono richiedere diverse settimane di lavoro. La considerazione verso questa forma d’arte sta crescendo rapidamente sia tra la popolazione locale sia tra i collezionisti stranieri.
Le lacche, chiamate laajehun nella lingua locale, un tempo venivano utilizzate per i contenitori, le ciotole e i vassoi impiegati per portare doni al sultano: alcuni bellissimi pezzi si possono ancora ammirare al National Museum di Male. Facendo uso di diversi tipi di legno si realizzano scatole, vasi e altri oggetti torniti. Secondo la tradizione il tornio viene azionato manualmente da una corda avvolta attorno a un perno. La lacca viene applicata in più strati di diversi colori e, una volta asciugata, viene incisa con motivi ornamentali attraverso l’uso di strumenti acuminati, il che consente si portare alla luce le tonalità brillanti degli strati sottostanti. Le decorazioni sono normalmente costituite da motivi floreali di colore giallo con finiture rosse su sfondo nero e si ispirano molto alle porcellane cinesi. La produzione è particolarmente fiorente nell’atollo di Baa.
L’isola di Ribudhoo a Dhaalu è celebre per la lavorazione dell’oro, mentre Hulhudheli si distingue per i gioielli in argento. Secondo una credenza locale, fu un gioielliere a capo della corte reale a reintrodurre l’arte orafa su queste terre, dopo che la stessa era stata messa al bando da un precedente sultano.
Le arti tradizionali maldiviane sono senza dubbio un fattore importante nella visita del Paese e vantano una storia antica che merita di essere scoperta!
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