Il Nord della Thailandia
Una meta affascinante e alternativa alla scoperta dell’autentica Thailandia
Il nord della Thailandia è una regione fertile e ricca di fiumi, che hanno sempre facilitato gli scambi commerciali e culturali con i Paesi vicini. Cina, Laos e Myanmar in primis. Per questo presenta ancora oggi una società multietnica, nella quale convivono pacificamente comunità tribali che non conoscono confini geografici né politici. Ne sono un esempio gli Hmong Mien, i Thai Lu e i Phuan.
La Provincia di Chang Mai è la più rappresentativa di questa zona della Thailandia. Qui troverete i paesaggi più suggestivi, perfetti per gli amanti delle vacanze all’insegna delle escursioni e dell’avventura. I trekking più belli della Thailandia vi aspettano! Che si tratti di 2 0 5 giorni, poco importa. Saranno un’occasione unica per entrare in contatto con le tribù delle montagne o per spingersi fino al famoso Triangolo d’Oro.
La città di Chiang Mai: fra templi e mercati
Chiang Mai si trova a circa 700 km da Bangkok. Si tratta di una città con più di 300 templi (quasi quanti quelli della capitale), caratteristica che le conferisce un fascino davvero particolare.
Capoluogo dell’omonima regione, è una tappa obbligata per tutti i viaggiatori che decidono di visitare il nord della Thailandia. Protetta da maestose mura e circondata dalle splendide montagne del nord, Chiang Mai è una città unica, ricca di arte e misticismo. Ma anche molto proiettata verso un futuro di modernizzazione. Per cui non aspettate…
Qui potrete abbandonarvi a lunghe passeggiate nel centro. Potrete visitare le rovine dei templi di Wiang Kum Kam oppure il tempio Lanna del XIV secolo, il Wat Phra Singh. Qui è custodita una delle immagini del Buddha più sacre di tutta la Thailandia. Oppure scoprire una delle numerose scuole di massaggio o ancora la cucina tradizionale Thailandese. Chiang Mai, infatti, alterna alle rovine dei classici stupa i locali più moderni. Completano il quadro i negozi di artigianato (probabilmente tra i più belli di tutta la Thailandia) e i suggestivi mercati notturni.
Per la sera vi consigliamo una visita al famoso Bazar, retaggio delle antiche carovane di mercanti che giungevano nella città da ogni dove. Ma se desiderate il meglio dello shopping aspettate il Sunday Market. Sin dalle prime ore del pomeriggio il centro diventa un mercato fitto di bancarelle, artigiani e artisti di strada, che offrono uno spettacolo unico.
Ma se è il contatto con la natura quello che cercate, allora passate direttamente alle montagne circostanti e, in particolare, al Parco Nazionale di Doi Inthanon.
Il periodo migliore per visitare Chiang Mai, in ogni caso, rimane quello da luglio a marzo, quando il clima è più fresco e gradevole, il cielo azzurro e la natura di un magnifico verde brillante.
Da Chiang Mai ai parchi nazionali
Subito fuori dalla città troverete ad attendervi il monte Doi Suthep, un’altura che sembra vegliare sui templi di Chiang Mai e sui visitatori che ogni anno la scelgono per il suo fascino e l’atmosfera incantata.
Ma Chiang Mai è soprattuto la città da cui partono i trekking verso il nord della Thailandia.
Agli amanti della natura e delle escursioni segnaliamo come prima meta il Parco nazionale di Doi Inthanon. Al suo interno troverete la montagna più alta della Thailandia, ma soprattutto splendide cascate, risaie terrazzate, laghi e i villaggi abitati dalle tribù delle colline. Sulle pendici del Doi Inthanon, infatti, vivono ancora oggi circa 5000 Karen e Hmong.
Il Doi Inthanon è meta prediletta di naturalisti ed appassionati del bird-watching provenienti da ogni parte del mondo. Qui potrete ammirare numerose specie di orchidee e più di 400 specie di uccelli. oltre al famoso orso bruno asiatico, al macaco e a molte altre specie tipiche.
Spingendovi ancora più a nord, nei dintorni di Mae Taeng potrete visitare i villaggi Lisu, Lahu, Karen e Hmong. Oppure cimentarvi in uno dei più emozionanti rafting di tutta la Thailandia, fino a raggiungere Tham Chiang Dao, un complesso di grotte che si estende per più di 10 km all’interno della montagna Doi Chiang Dao.
Se il trekking non fa per voi, sappiate che Chiang Mai offre anche uno splendido zoo, dove potrete osservare fauna e flora locale, oltre ad e uno splendido acquario, ricco di pesci tropicali e squali.
La provincia di Chiang Rai: sulla via del Triangolo d’oro
La provincia di Chiag Rai è la più settentrionale di tutta la Thailandia ed è una delle regioni più rurali del Paese. Gran parte del confine con il Laos è segnati dal famoso fiume Mekong (fiume che nasce in Tibet), mentre il resto del confine è delimitato dalle catene montuose che separano la Thailandia dal Myanmar.
Fino a qualche anno fa Chiang Rai era famosa come centro di produzione di oppio, ma negli ultimi anni il Governo Thai ha cercato di arginare il fenomeno, relegandolo oltre confine, nel territorio del Laos e del Myanmar. Per questo motivo la fama di Chiang Rai, quale centro principale del Triangolo d’Oro, appartiene ormai al passato, sebbene recente.
Il Re Lanna Phaya Mangrai (Lao-Thailandese) fondò Chiang Rai nel 1262, ma la città fu annessa al Regno del Siam solo nel 1786. Anche chiamata Siang Hai dai thailandesi, Chiang Rai dista circa 180 km da Chiang Mai e ha sempre costituito la porta d’ingresso al famoso Triangolo d’Oro.
La piccola Chiang Rai, anche se forse meno pittoresca di Chiang Mai, è comunque una valida alternativa soprattutto perché meno turistica e più rilassante. Gli appassionati di trekking, poi, possono raggiungere più facilmente i vari villaggi tribali disseminati nella zona.
A Chiang Rai, inoltre, potrete visitare il Wat Phra Kaeo, il tempio Buddhista più importante della città, dove un tempo risiedeva il famoso Buddha di Giada, ora conservato a Bangkok. Segnaliamo anche il Museo delle Tribù.
Chiang Rai, in ogni caso, è divenuta famosa come punto di partenza per i numerosi trekking diretti verso il Triangolo d’Oro e l’estremo Nord del Paese. Molte Agenzie organizzano queste escursioni di alcuni giorni, adatte ai giovani più avventurosi, e a chi desidera visitare alcuni villaggi tribali (Karen, Lahu, Mien, Akha e Lisu). I percorsi si dipanano nella giungla, e alcuni tratti possono essere effettuati a dorso d’elefante o navigando a bordo delle tipiche imbarcazioni fabbricate dalle guide indigene.
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