Sukhothai e il suo parco storico
Antichi splendori nel cuore della Thailandia
Posta a poco meno di 60 chilometri a nord-ovest di Phitsanulok, la vecchia Sukhothai – oggi un insieme di spettacolari e affascinanti rovine – è stata nominata parco storico. È così diventata uno dei luoghi antichi più visitati della Thailandia. Consulta le Offerte Viaggio e Last Minute per la Thailandia
Per un breve, ma splendido periodo (dal 1238 al 1376) la città murata di Sukhothai fu la capitale del Siam (il nome con cui era conosciuta la Thailandia prima del 1939). Fu quindi Sukhothai, in un certo senso, a gettare le premesse per lo sviluppo di una nazione unificata dei popoli thai. E fu sempre Sukhothai a lasciarci una immensa e straordinaria eredità artistica.
Il Parco storico di Sukhothai
Nel periodo del suo massimo splendore, Sukhothai vantava quaranta distinti complessi di templi, che coprivano una superficie di circa 70 chilometri quadrati, tra il fiume Yom e le colline a ovest. Al centro di quest’area c’era la città reale murata, protetta da una serie di canali e bastioni. L’odierno Parco storico di Sukhothai (o Muang Kao Sukhothai) copre quest’area ed è diviso in cinque zone. Una zona centrale che racchiude tutti i templi più importanti e il Museo di Ramkhamhaeng. E quattro zone poste fuori dalle mura che mappano le altre rovine sparse su un’area complessivamente piuttosto grande.
Le rovine più importanti sono state restaurate dal Dipartimento delle Belle Arti thailandese con l’aiuto dell’UNESCO. La giungla è stata sostituita con prati e laghetti. I canali sono stati ripuliti e i sentieri tra i wat riaperti. Le case e i palazzi che anticamente sorgevano negli spazi tra i wat non sono giunti a noi. Gli abitanti di Sukhothai (così come i loro predecessori khmer) costruivano, infatti, i propri edifici laici in legno, credendo che solo le strutture sacre meritassero materiale costoso e duraturo come la pietra.
Percorrere questi luoghi in bicicletta è la soluzione migliore. Diversi sentieri, infatti, attraversano il parco e circondano la maggior parte delle rovine. Potrete, quindi, ammirare gli scenari più spettacolari da tutti i punti di vista, senza dovervi fermare in ogni sito, scegliendo in base ai vostri gusti.
La zona centrale del Parco storico: il cuore della vecchia Sukhothai
Il sito più importante di Sukhothai è l’enorme complesso del Wat Mahathat. Una sorta di città dentro la città. Questo wat rappresentava il centro spirituale di Sukhothai, il tempio del re e il simbolo del suo potere. Fu restaurato e ampliato a più riprese dai sovrani che si alternarono al potere, tutti desiderosi di lasciare la propria impronta. Così nel Cinquecento, quando fu abbandonato, contava ben dieci viharn, un bot, otto mondop e quasi duecento piccoli chedi (ovvero l’insieme di edifici ed elementi architettonici che formano un wat).
Osservando il wat dal livello del suolo è difficile distinguere le strutture principali delle rovine minori. I resti del viharn e del bot dominano la scena, con le file di colonne, e le statue dei Buddha seduti all’estremità occidentale.
Nel cuore del complesso si erge imponente il chedi principale, che ospita la reliquia del Buddha. Esso segue un modello chiamato “chedi a bocciolo di loto”, in cui l’ornamento terminale ha la forma di un bulbo. Il chedi è circondato da otto torri più piccole, disposte sotto una torre quadrata. La torre è decorata da una serie di bassorilievi che raffigurano dei monaci in processione. Ai lati del chedi troverete due mondop quadrati, realizzati per custodire i colossali Buddha in posizione eretta, ancora oggi conservati all’interno.
Pro a sud-ovest vi attende il triplice prang a forma di pannocchia del Wat Sri Sawai, probabilmente nato come santuario induista diversi secoli prima che il regno di Sukhothai si stabilisse qui. I rilievi in stucco che decorano i prang presentano figure appartenenti sia alla mitologia indù che a quella buddhista. La base quadrata all’interno del prang centrale anticamente reggeva un “lingam” (o fallo) di Shiva. Mentre il viharn è un’aggiunta successiva di matrice buddhista.
Subito a ovest del Wat Mahathat si erge con grande grazia il bellissimo chedi a bocciolo di loto del Wat Trapang Ngoen. In linea con il chedi ci sono ancora il viharn in rovina e i resti del bot.
A nord del chedi, sopra un muro di mattoni, potrete ammirare un Buddha in cammino dalle linee fluide: un classico esempio della scultura del periodo Sukhothai.
Il vicino Wat Sra Sri sorge, invece, su due isole, in una posizione davvero suggestiva. Il chedi a forma di campana mostra una forte influenza singalese, mentre la copia di un Buddha nero, in cammino, che si regge da solo, mostra molti dei “segni di grandezza” descritti nei testi in lingua pali.
Le zone esterne della vecchia Sukhothai
A nord del Wat Sra Sri troverete le mura della città, attraverso le quali si accede alla zona nord. Qui sorge il Wat Phra Phai Luang, una delle strutture più vecchie della città antica. I tre prang, dei quali uno solo è ancora intatto, furono costruiti dai Khmer prima che i Thai vi fondassero il loro regno. Anche qui, come nel Wat Sra Sri, si possono ancora ammirare alcuni dei rilievi in stucco che rappresentano figure sia indù che buddhiste. Probabilmente il Phra Phai Luang costituiva il centro della vecchia città Khmer ed era importante quanto il Wat Mahathat della successiva epoca Thai.
Quando il santuario fu trasformato in tempio buddhista a est dei prang vennero eretti il viharn e il chedi. Attorno al basamento di quest’ultimo si possono ancora ammirare i bassorilievi che rappresentano diversi Buddha seduti. Mentre tra le rovine si riconoscono le parti di un grande Buddha sdraiato e un mondop che ancora ospita quattro enormi Buddha in piedi, in differenti posizioni.
Il Wat Sri Chum, situato a ovest del Wat Phra Phai Luang, vanta, invece, la più grande statua di Buddha sopravvissuta a Sukhothai. Questa scultura in stucco, alta 15 metri e larga oltre 11 (se misurata da ginocchio a ginocchio) spunta attraverso la fessura di un mondop costruito su misura. Il Buddha presenta eleganti dita affusolate, unghie smaltate con foglie d’oro e coperte di muschio.
La zona est, infine, è impreziosita dal Wat Chang Lom. Il nome significa “circondato da elefanti”, in relazione al grande chedi a forma di campana, cinto da un fregio che raffigura proprio i grandi pachidermi.
Cosa c’è da scoprire nei dintorni di nuova Sukhothai
Il Parco storico di Sukhothai è senza dubbio la principale attrazione, ma nella zona moderna della città ci sono comunque altri luoghi che vale la pena visitare.
Per chi è interessato all’arte ceramica sarà interessante una visita al Museo di Sangkhalok. Il piano terra espone utensili di uso quotidiano e manufatti di Sukhothai, che vanno dal XII al XVI secolo, comprese alcune ciotole molto belle e tante statuette con espressioni caratteristiche. Qui è possibile osservare anche ceramiche del XII secolo originarie della Birmania, della Cina e del Vietnam, ma rinvenute nella zona. A testimonianza dei popoli con cui gli abitanti di Sukhothai commerciavano all’epoca. Il piano superiore ospita, invece, alcune raffinate ceramiche prodotte nella Thailandia settentrionale durante il periodo Lanna (dal XIII al XVI secolo).
Meta ideale per una bella gita in bicicletta è il Wat Thawet. Gli 8 km che occorre percorrere per raggiungere il complesso sono infatti costituiti da una tranquilla pista che corre lungo il canale. Il monumento, molto popolare fra i thailandesi, è famoso per le sue numerose statue in cemento, dipinte in modo vivace. Alle sculture il compito di raffigurare racconti morali e favole buddhiste.
Il Parco nazionale di Ramkhamhaeng rappresenta, invece, una piacevole meta per una gita giornaliera in motocicletta, con la possibilità di concludere l’escursione con una stimolante arrampicata in montagna. Raggiungendo il Khao Luang (la cima più alta con i suoi 1185 metri sul livello del mare), è possibile godere di una magnifica vista sulle pianure di Sukhthai.
Come raggiungere Sukhothai
Nuova Sukhothai è collegata con le più importanti città, fra cui Bangkok e Chiang Mai, attraverso una rete di pullman.
Un’alternativa più comoda, anche se non necessariamente più veloce, è costituta dal treno che potrete prendere a Bangkok, a Chiang Mai o in altre città situate lungo la linea che va fino a Phitsanulok. Qui dovrete poi cambiare e prendere uno dei pullman che partono per nuova Sukhothai.
Sukhothai è raggiungibile anche in aereo, da Bangkok e da Chiang Mai. I bus navetta portano i passeggeri dall’aeroporto direttamente in centro.
Quando andare a Sukhothai
Nella pianura settentrionale della Thailandia il clima è caldo tutto l’anno, tranne che in inverno, quando è soleggiato e fresco di notte, soprattutto tra dicembre e gennaio (si parla di 12-15 gradi). Il periodo monsonico va da maggio a ottobre e il periodo migliore per visitare quest’area va da dicembre a gennaio.
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