La Tana della Tigre
Il più famoso monastero del Bhutan
Il monastero più famoso del Bhutan è la Tana della Tigre (Taktshang Goemba), uno dei siti religiosi più venerati del Paese e di tutta questa parte dell’Asia. Consultate le proposte di viaggio per il Bhutan e contattateci!
La leggenda racconta che questo luogo venne raggiunto in volo da Guru Rinpoche a cavallo di una tigre, con l’obiettivo di sottomettere un demone. Arroccato sulla parete di uno sperone roccioso, sopra una foresta di bellissimi pini, vale certamente la fatica di percorrere a piedi la salita che vi porterà all’ingresso. Durante il tragitto potrete ammirare i bellissimi scorci del monastero e, in primavera, la valle di Paro con i rododendri in fiore.
Il monastero è arroccato sul margine di un dirupo a un’altitudine di 900 metri, un luogo unico dove i soli rumori che avvertirete saranno il vento, l’acqua e le salmodie dei monaci. Il sito, riconosciuto come ney (luogo sacro), fu visitato dallo Zhabdrung Ngawang Namgyal nel 1646 ed oggi meta di pellegrini provenienti da tutto il Bhutan.
Nel 1998 un incendio distrusse la struttura principale con tutti i suoi tesori. Secondo la tradizione, l’edificio originale era ancorato alla roccia grazie ai capelli delle khandroma. Figure celesti femminili che avrebbero trasportato lungo la salita il materiale da costruzione caricandolo sulle proprie schiene.
Escursione per arrivare alla Tana della Tigre
Alla Tana della Tigre si può arrivare a piedi oppure a cavallo. La camminata dura 1 ora e 45 minuti e costituisce una delle escursioni più belle che si possano fare nel Paese. Questo percorso è anche un buon allenamento in vista di trekking più impegnativi. I meno avvezzi alle camminate potranno salire anche a cavallo, ma solo fino alla caffetteria, un ristorante – sala da tè da cui si gode un’ottima vista.
Il sentiero sale tra i pini dell’Himalaya fino ad arrivare a tre ruote di preghiera azionate ad acqua, per poi affrontare il crinale attraverso ripidi tornanti. Un consiglio: se siete arrivati da poco tempo a Paro con l’aereo, camminate lentamente per evitare i classici disturbi che possono insorgere con l’altitudine.
Dopo una salita di circa un’ora, con un dislivello di 300 metri, raggiungerete un piccolo chorten e alcune bandiere di preghiera sul crinale. Da qui una breve camminata vi condurrà fino alla caffetteria, a quota 2940 metri, dove potrete godere della vista del monastero sorseggiando una tazza di té.
Camminando in avanti per altri 30 minuti giungerete alla foresteria del monastero. Una grotta e una targa segnano il luogo dove nacque il precedente Je Khenpo, la più alta autorità buddhista del Bhutan. Seguendo brevemente il sentiero principale, si accede anche a uno spettacolare belvedere (3140 metri), da cui potrete ammirare il monastero come se fosse a portata di mano.
Il sentiero prosegue accanto a una cappella e scende fino a raggiungere una cascata e il Singye Pelphu Lhakhang – la grotta del leone delle nevi – un eremo destinato alla meditazione, situato all’interno di un crepaccio roccioso. Poi risale fino all’ingresso del monastero.
Alla scoperta del Taktshang Goemba
Ai turisti è consentito visitare il monastero a patto che borse e macchine fotografiche vengano depositate all’ingresso. Occorre, inoltre, registrare i propri dati presso la locale postazione militare.
Entrando nel complesso transiterete sotto le immagini del Rigsum Goempo. E sulla vostra destra troverete la pietra-reliquia. I bhutanesi vi si fermano davanti per inserire il pollice in una fessura della roccia e superare così una sorta di “prova karmica”.
La maggior parte dei turisti visita il Dubkhang, la grotta in cui il Guru Rinpoche meditò per tre mesi. All’esterno nella grotta c’è una statua di Dorje Drolo, la manifestazione assunta dal Guru per poter volare a Taktshang in groppa a una tigre. La parte interna della grotta è sigillata da un portale dorato e e qui potrete osservare i dipinti murali dell’ottava manifestazione di Guru Rinpoche che decorano le pareti.
Da qui potrete salire al Guru Sungjem Lhakhang, con al centro un’immagine di Pema Jungme, una delle manifestazioni di Guru Rinpoche. Questa statua sostituisce una celebre immagine andata perduta nell’incendio del 1998. Sulle pareti sono visibili immagini di divinità demoniache con testa di animale, diverse manifestazioni della dea Phurba e del protettore Tseringma.
Proseguendo all’interno del complesso incontrerete il Drole Lhakhang, dove i monaci distribuiscono fili consacrati, mentre a destra troverete il Guru Tsengye Lhakhang, che conserva l’immagine del fondatore del monastero.
Dopo aver visitato il monastero è possibile imboccare un sentiero che sale sulla collina per circa 15 minuti fino a raggiungere il Machig-phu Lhakhang, dove i bhutanesi vengono a pregare per i loro bambini.
Nei dintorni del monastero
Per tornare al parcheggio ed evitare di percorrere la stessa strada dell’andata potrete effettuare una camminata alternativa di due o tre ore, fino alle cappelle poste più in alto prima di scendere. Immediatamente a lato del Machig-phu Lhakhang, un sentiero sale con un paio di ceppi di albero che servono da scala e si biforca. A destra dopo 15 minuti raggiungerete Ugyen Tshemo Lhakhang. Se invece prenderete il percorso di sinistra salirete fino all’alloggiamento del Zangto Pelri Lhakhang, appollaiato su un dirupo da cui si godono splendide vedute, che spaziano in basso fino alla Tana della Tigre. Da qui il sentiero scende superando una sorgente sacra e raggiunge la foresteria.
Come raggiungere la Tana della Tigre
La città di Paro si può raggiungere con taxi collettivi o autobus da Thimphu, la capitale, con un tragitto di 53 Km. La strada asfaltata che porta al parcheggio della Tana della Tigre si dirama sulla destra, 8 km a nord di Paro, e si inerpica per 3 km superando un chorten bianco e un piccolo tempio fino a raggiungere, a quota 2600 metri, l’inizio del percorso a piedi.
Quando andare in Bhutan e alla Tana della Tigre
Il periodo migliore per recarsi in Bhutan coincide con l’alta stagione, ovvero la primavera e autunno. I panorami migliori dei monti himalayani sono godibili in ottobre, mentre la fioritura del rododendro raggiunge l’apice in marzo e aprile. La zona di Paro e di Thimphu, che si trova nella parte occidentale del paese, presenta, invece, estati miti e inverni freddi.
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